CALDO + AFA = SPOSSATEZZA - vi spieghiamo il perchè
La stanchezza che può facilmente comparire in estate è dovuta a molti fattori, quasi tutti riconducibili alle elevate temperature ambientali, specie se accompagnate da alti tassi di umidità.
L’organismo deve mantenere costante la propria temperatura interna, grossomodo intorno a 36-37°C, per permettere a tutte le reazioni biochimiche e ai meccanismi fisiologici essenziali per la vita di avvenire in modo ottimale.
In condizioni di temperature esterne basse, come in inverno, il nostro corpo riesce a mantenere un adeguato livello di temperatura sia con il calore generato dalle reazioni metaboliche (bruciamo letteralmente gli alimenti ingeriti generando anche calore), sia attraverso la produzione di calore ottenuto dal “lavoro” muscolare. Un adeguato isolamento termico (il grasso corporeo ed i vestiti) ci aiuta infine a conservare a lungo questo calore.
COSA SUCCEDE?
In estate, invece, il nostro organismo deve trovare il modo di disperdere il calore prodotto in eccesso anche se le temperature esterne superano quelle ottimali corporee: una vera e propria impresa che solo in apparenza appare impossibile. Per operare questa termoregolazione naturale in presenza di caldo elevato e afa, il corpo utilizza diverse strategie.
Innanzitutto, aumenta in relazione alle sue necessità la produzione di sudore: così facendo disloca dell’acqua dal suo interno alla superficie cutanea. L’evaporazione dell’acqua avviene con impiego di energia termica che viene sottratta al corpo e dissipata tanto più facilmente quanto più favorevoli sono le condizioni climatiche: bassa umidità e presenza di ventilazione. Quando questi fattori non si verificano, ecco comparire quell’afa opprimente e soffocante che tanto ci disturba. In questo caso l’organismo può comunque contare su un’altra efficace strategia: dilata i vasi sanguigni di superficie per permettere una maggiore dispersione del calore corporeo. Ciò comporta spesso una riduzione della pressione arteriosa che fa sentire particolarmente “mosci” e poco reattivi agli stimoli.
Ad acuire questa fastidiosa sensazione contribuisce anche la sudorazione, soprattutto quando poco efficace come nelle giornate afose: attraverso il sudore vengono persi abbondantemente acqua e sali minerali preziosi per l’efficienza dell’organismo, in particolare, il potassio e il magnesio.
Se non prontamente reintegrata, la perdita d’acqua può portare a stati di disidratazione più o meno severa che si manifestano con stanchezza muscolare, difficoltà a concentrarsi e sensazione di testa vuota, accompagnate da un’ulteriore riduzione della pressione sanguigna.
Tutte queste manifestazioni sono aggravate dalla contemporanea riduzione dei livelli di magnesio e potassio: il magnesio supporta diverse reazioni biochimiche coinvolte nella trasformazione delle sostanze nutrienti assunte con il cibo in energia e insieme al potassio interviene nei processi di contrazione muscolare e di trasmissione degli impulsi nervosi.
CHI RISCHIA DI PIU'?
A rischiare maggiormente la disidratazione e i suoi effetti più severi sono soprattutto:
- gli anziani over 65
- i bambini nei primi quattro anni di vita, soprattutto perché è difficile comprendere i fisiologici segnali di disidratazione.
- chi soffre di diabete (soprattutto se non ben controllato dalle terapie)
- chi soffre di malattie renali
- le persone che devono assumere farmaci diuretici per la cura di patologie specifiche (ipertensione, scompenso cardiaco ecc.)
- persone che fanno frequente uso di lassativi soprattutto quelli irritanti (abitudine, peraltro, da scoraggiare).
- chi ha subito intensi e prolungati episodi di diarrea e vomito (anche nei casi di tossinfezioni alimentari, molto frequenti d’estate per la cattiva abitudine di non conservare adeguatamente al fresco i cibi più deperibili)
- chi suda molto per propria peculiarità o conformazione corporea
COME RECUPERARE L'ENERGIA?
Nota la causa, la soluzione è evidente. Per mantenersi attivi e reattivi sul piano fisico e mentale a dispetto del caldo opprimente ed implacabile, è importante garantire all’organismo il giusto apporto di acqua e sali minerali,
- bevendo liquidi freschi (acqua, succhi e centrifughe di frutta e verdura, tè, tisane ecc.) in abbondanza,
- bevendo più volte al giorno e anche se non si ha troppa sete (raccomandazione di rito che proponiamo sempre ai nostri clienti più anziani, perché con l’avanzare dell’età viene meno o sparisce lo stimolo della sete).
In ogni caso, queste raccomandazioni devono diventare degli imperativi soprattutto per le persone con più di 65 anni, per i bambini nei primi quattro anni di vita, per gli sportivi e per coloro che praticano attività lavorative intense prolungate e fisicamente impegnative.
Anche l’alimentazione deve tener conto dell’esigenza di mantenere l’equilibrio idrosalino e di evitare all’organismo ogni sforzo metabolico aggiuntivo. Quindi, vanno scelti cibi nutrienti ma leggeri, freschi e ricchi di liquidi, sali minerali e vitamine, come frutta e verdura, in tutte le possibili declinazioni. Per completare il perfetto menù estivo, basta portare in tavola pesce e legumi (per ottenere la giusta quota di proteine nobili e ulteriori sali minerali preziosi), qualche uovo, utilizzare quantità moderate di carni e formaggi ed infine prediligere i cereali, preferibilmente “umidi” (per esempio, insalate di riso, orzo, pasta, cous cous) e integrali.
E SE TUTTO QUESTO NON BASTA?
Chi è a maggior rischio di disidratazione e chi si sente comunque stanco e spossato nonostante questi accorgimenti può trovare un aiuto aggiuntivo in integratori specifici di potassio, magnesio e vitamine, in grado di assicurare anche con una sola bustina al giorno sciolta in un po’ d’acqua, buona parte del fabbisogno quotidiano di questi elementi.
L’integrazione di vitamine, soprattutto del gruppo B, in combinazione con i sali minerali, permette, da un lato, di ottimizzare le reazioni di produzione di energia da parte dell’organismo, contribuendo a ridurre stanchezza e affaticamento e migliorando le prestazioni muscolari e il senso generale di benessere e, dall’altro, di tutelare l’attività e l’integrità delle cellule nervose.
Alcuni integratori salini sono inoltre arricchiti in sostanze che, intervenendo nei processi metabolici muscolari, supportano l’apparato muscolare ad essere più “tonico” e meno sofferente. Creatina, carnitina coenzima Q10 e altri vengono appunto aggiunti proprio per questo scopo. Glutammina e alcuni estratti vegetali o fitoterapici quali ad esempio ashwagandha e rodiola danno invece un efficace supporto allo stress tipico di questi periodi
UN ULTIMO CONSIGLIO
Concludiamo questo piccolo focus con una raccomandazione: non serve esagerare con l’integrazione salina! Assumere più di 1-2 bustine di integratore salino o salino/energetico al giorno non dà alcun beneficio supplementare, anzi, sottopone l’organismo ad alcuni pericolosi rischi di sovradosaggio da magnesio oppure di potassio e provoca un eccessivo carico di sostanze che dovrà comunque eliminare aumentando la diuresi.
VI POTREBBERO SERVIRE...
Alcuni integratori che potrebbero essere utili in questi casi





